Venerdì 2/12/2022 – Mostra “Lavašh” di Lilit Hayrapetyan

Prende avvio venerdì 2 dicembre 2022 alle ore 18:00 alla libreria Libri Liberi la mostra “Lavašh” di Lilit Hayrapetyan.

“In questo momento molto difficile, l’intera umanità si muove sul margine sottile di una soglia invisibile che segna il limite di un grande cambiamento in ambito sociale. In questo specchio mobile si riflette il cammino e la ricerca ermetica di Lilit Hayrapetyan, artista di origine armena. Il suo processo è sorretto dal modo unico e originario di stabilire un contatto con la materia, con le cose del mondo. La sua ricerca spazia nei vari settori delle arti visive e unisce vari linguaggi toccando sempre il cuore delle origini concettuali e tecniche attraverso l’uso combinato e sensibile dei diversi materiali. Tutta l’opera di Lilit Hayrapetyan testimonia una grande attenzione a quanto e a come oggi Il mondo intero sia chiamato ad una nuova forma di ri-sensibilizzazione, verso una felice quanto terribile spinta dello Spirito. La ricerca di Lilit esprime la necessità estrema quanto determinante di riscoprire il sapore antico e originario del vero senso religioso… come luogo mistico e fermento creativo, nutrimento e pane interiore di vita… dove la realtà ritorna ad incontrare la Verità e l’arte diviene la dimensione, il luogo ideale di questo incontro. Il senso stesso della parola “religione” nel suo etimo “religo”… cingere, legare, unire, abbracciare era diventato motore e guida di una sua opera profonda e articolata nel 2018. Una serie di bellissimi libri legati e immersi in un rosso luminoso e vivo e soltanto una parola interna era posizionata fuori, sulla copertina, divenendo suono e sapore reso visibile e tattile. “Il sapore della lingua” era appunto intitolata la mostra.

LAVAŠH, il pane, il profumo delle pietre antiche che l’artista ritrova nel calore del pane sfornato dai forni in pietra sotto terra, seguendo un’antica tradizione armena… e come scrive l’artista: “Il pane LAVAŠH, il suo modo di preparazione nel rito tradizionale è come una preghiera, il suo spessore sottile, il suo corpo fragile ma nello stesso tempo resistente durevole nel tempo, il suo colore trasparente con i (fiori) incisi dal fuoco, rappresenta perfettamente il popolo armeno, la sua storia e vita. il pane sinonimo di cibo, include in se tutti i “cibi” di cui l’uomo ha bisogno per vivere e rappresenta il medium diretto dell’uomo con il divino. Tutta la procedura della creazione del pane rappresenta il cambiamento dall’uomo selvaggio all’uomo civilizzato.” Il pane, Il profumo che suggella l’essenza del ricordo, emblema essenziale di terra e sangue. Il sapore stesso delle origini dimenticate e i suoni che riportano alla memoria la bellezza di un grande popolo forgiato dal calore e dal colore di un’antica Sapienza. Lilit ritrova in questo calore l’essenza perduta del calore umano, la Sapienza del fare spirituale, del fare in essere. La Sapienza del fare bene.” (Massimo Orsini)

La mostra sarà visitabile al pubblico tutti i giorni, dalle 10:00 alle 20:00, fino a lunedì 19 dicembre.

Ingresso libero.

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