COS’E’ VSBAS

Venerdì 20 e Sabato 21 novembre torna Vorrei Star Bene A Scuola, il progetto che unisce studenti, insegnanti, genitori e tecnici intorno al grande tema del “Benessere Scolastico”. Interventi scientifici, approfondimenti su tematiche di stretta attualità, workshop e temi di nuovo interesse sono al centro del convegno che si terrà a Firenze nell’Auditorium di Santa Appollonia e nelle sale di Libri Liberi in via San Gallo.

Il 17 e 18 gennaio 2014 ci siamo ritrovati, studenti, docenti, specialisti e genitori, intorno alla domanda “Cosa vuol dire per te Star Bene a Scuola?”. Ne abbiamo parlato in queste due giornate di convegno attraverso plenarie e workshop e toccando svariati temi (dai DSA al bullismo, dalla didattica disciplinare al metodo di studio, dal concetto di inclusione alle nuove prospettive di ricerca nel campo della psicologia…).

Quel convegno è stato l’incipit: la condivisione e il confronto tra i protagonisti della scuola che ne è seguito (con piattaforme online, pubblicazioni editoriali e audiovisive, incontri laboratoriali in itinere…) ci ha portato alla necessità di un nuovo grande incontro, il “Vorrei Star Bene A Scuola 2” il 20 e 21 novembre 2015, a cui siete di nuovo tutti invitati: studenti, docenti, specialisti e genitori. Questa volta ci siamo posti quattro domande, suggerite dagli interventi dei partecipanti di questo lungo percorso, soprattutto dagli studenti. Queste quattro domande hanno fatto sì che sia gli spazi seminariali sia quelli laboratoriali vadano a snodarsi intorno a questi quattro grandi temi.

IL LUOGO: LA BELLEZZA A SCUOLA

Il tema più ricorrente delle testimonianze raccolte: quanto forte è sentito il bisogno di ambienti adatti (e non solo per la sicurezza!), belli nel senso più vero della parola, e perciò fruibili, funzionali, rispettosi dei processi cognitivi e di apprendimento. Quanto l’ambiente favorisce il sentirsi parte di una comunità (di apprendimento)? Esiste uno spazio di sviluppo per l’Estetica della scuola?

IL SOGGETTO: IL CERVELLO CHE CAMBIA

Una nuova società, nuove relazioni, nuovi modi di comunicare, di stare attenti. Le nuove tecnologie, come tutti i progressi culturali, rimodellano i nostri processi cognitivi e producono vere e proprie rivoluzioni. Questo “cervello che cambia” stupisce e disorienta e ci pone davanti un nuovo modo di apprendere, non più gerarchico ma per balzi, dialogico. La “disattenzione” rilevata è o non è un “nuovo modo di stare attenti”? Quanto la scuola deve mantenersi promotrice di percorsi educativi strutturati e quanto deve abbracciare questo balzo evolutivo? Un percorso attraverso nuove tecnologie, cognizione, apprendimento in un’ottica evolutiva e antropologica.

L’OGGETTO: VORREI SAPERE A COSA MI SERVE

Alla base dell’insoddisfazione diffusa che serpeggia tra studenti, insegnanti e famiglie sembra esserci una scollatura tra la quotidianità della didattica e il bisogno di corrispondenza tra sé e le discipline. Di fronte alla società che cambia, alla complessità delle classi, di fronte al proprio disagio, alle proprie difficoltà, alle proprie demotivazioni, quale è il senso di proporre ancora certe discipline? Cosa hanno ancora da insegnarci? E se persiste la loro importanza, come far sì che il loro messaggio arrivi integro a tutti, anche agli alunni in difficoltà? Indagare il “metodo” come chiave di intervento ma anche riscoprire il nucleo epistemologico delle discipline scolastiche, tornando a dotare di dignità la ricerca pedagogica, sembra essere la prospettiva entro la quale coinvolgere esperti, docenti e ragazzi.

LO SCOPO: AUTONOMIA E RESPONSABILITA’

Ben lungi dall’essere sinonimo di “fare da soli”, l’autonomia affonda le sue radici negli studi di pedagogisti che hanno fatto la storia del pensiero occidentale che possono ancora far riflettere docenti e genitori su come promuovere la vera “autodeterminazione” nei ragazzi, garantendo simultaneamente strumenti e libertà. Ma soprattutto il rispetto per l’individuo nel suo percorso per affermarsi. Diventare fautori del proprio Ben-Essere è un obiettivo percorribile? Che ruolo hanno i genitori? Cosa propongono i sistemi scolastici (con la loro formazione per competenze, con l’introduzione del concetto di “strumento” di studio, con i modelli inclusivi).

CONSULTA IL PROGRAMMA

Se sei uno studente o se vuoi partecipare con la tua classe, ti puoi iscrivere gratuitamente via e-mail all’indirizzo info@libriliberiofficine.it

Se sei un adulto puoi acquistare i biglietti qui sotto o su vorreistarbeneascuola.smappo.com

Agli insegnanti che parteciperanno al convegno (40 euro per le due giornate, 35 euro per la singola giornata) verrà rilasciato un attestato di partecipazione dall’AID, ente formatore accreditato dal MIUR come da circolare 9/12/04 prot. N 43744-C-3

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